Alcune tipologie di estintori, non tutte, sono munite di manometro; per capire se un estintore è carico e (probabilmente) ancora funzionante bisogna saperlo leggere. Come si fa? Continua a leggere…
Gli estintori portatili e carrellati sono contenitori (o bombole, per la precisione, quando si parla di estintori a CO2) sotto pressione, il che significa che il contenuto si trova in un ambiente pressurizzato; questo permette all’agente estinguente di fuoriuscire autonomamente una volta azionata la valvola di erogazione.
Per quanto riguarda gli estintori che contengono agenti estinguenti formati da gas in pressione, come l’estintore a CO2 appena citato, non è necessario l’uso di altre sostanze pressurizzanti. Gli altri tipi di estintori, come quelli a polvere o idrici, oltre all’agente estinguente, richiedono un’altra componente per il loro funzionamento: il propellente, che è un gas inerte (azoto) utilizzato per mantenerli sotto pressione.
In questo caso, gli estintori sono dotati di un manometro che indica lo stato di pressione degli stessi. Il controllo visivo immediato in caso di incendio, ma anche la sola sorveglianza periodica da parte del responsabile, sono fondamentali per capire se il nostro mezzo antincendio è pronto a funzionare; interpretare correttamente il manometro è una pratica molto importante.
Il manometro non è altro che un piccolo dispositivo dotato di una lancetta posizionata su una scala colorata, che indica lo stato di carica. La lancetta è posizionata correttamente quando si trova nella parte centrale della scala. Se si trova nella parte rossa a sinistra, significa che l’estintore è scarico; se si trova nella parte rossa a destra, indica uno stato di sovraccarico. In entrambi questi casi, la funzionalità dell’estintore è compromessa e va immediatamente segnalata al responsabile e alla ditta autorizzata alla manutenzione.
Di seguito uno schema esplicativo.